top of page


Investigazioni Private

Caso_01
Mia figlia ha reazioni strane...
Veniamo contattati telefonicamente da Marika, madre separata di 40 anni, preoccupata per i comportamenti e le reazioni nervose della figlia quattordicenne, iniziati dopo il divorzio con il marito padre della ragazza.
Dopo il conferimento dell'incarico, un team di investigatori iniziò a studiare i comportamenti della ragazza fin dalle prime ore del giorno. Venne effettuato un servizio dinamico controllando compagnie e comportamenti prima di entrare a scuola, dopo la scuola, durante il pomeriggio ed in alcuni momenti serali dove veniva permessa l'uscita con gli amici.
Dopo una settimana di attività riuscimmo a "mettere in luce" alcuni elementi comportamentali della ragazza.
In modo continuativo, prima di entrare presso l'istituto tecnico che la stessa frequentava, si soffermava per circa 30 minuti, in compagnia di altri soggetti minorenni, nelle vicinanze della scuola all'interno di un parco, dove fumava sospette sostanze che dall'odore e forma ricordavano la "marijuana". Lo stesso comportamento veniva evidenziato anche all'uscita della scuola, ma in maniera più sicura, durante il tragitto verso la fermata dei mezzi pubblici, quando in alcune occasioni mostrava comportamenti e reazioni "aggressive" nei confronti di studenti più piccoli.
Diverso era il comportamento durante il pomeriggio e la sera, con una compagnia diversa da quella scolastica. La ragazza mostrava un comportamento più regolare e non si notavano elementi, come l'uso di sostanze e/o alcolici.
Al termine dell'attività, grazie all'indagine effettuata, la madre, grazie alla consulenza di una psicologa, la quale, per merito della problematica evidenziata riuscì a consigliare il giusto comportamento da adottare per affrontare la figlia. Dopo poche settimane, venimmo contattati dalla Sig.ra Marika la quale ci ringraziava per l'importante contributo grazie al quale era riuscita ad "aiutare" la figlia ad uscire da un "tunnel" molto pericoloso.

Caso_02
Il comportamento di mia moglie è cambiato...
Veniamo contattati telefonicamente da Alfredo, il quale chiedeva un appuntamento per una problematica privata. Presso il nostro studio, accolto dal titolare, Alfredo evidenziava diverse situazioni comportamentali da parte della moglie che all'apparenza potevano sembrare semplici cambiamenti abitudinari.
Dopo il conferimento dell'incarico, fummo "costretti" ad utilizzare dei sistemi gps per effettuare il controllo dinamico della moglie, in quanto, essendo rappresentante farmaceutica effettuava diverse visite presso i clienti in tutta la Lombardia, questo quanto detto dalla moglie al marito. Si premette che i cambiamenti della moglie, erano estetici, comportamenti relativi all'uso dei social e del telefono cellulare, oltre a diverse uscite serali con le amiche o ritardi serali a causa delle lunghe distanza di percorrenza tra i clienti da visitare. Iniziata l'attività, durata due settimane, si decise di monitorare gli spostamenti del soggetto fin dalle prime ore del mattino, dopo che la stessa accompagnava i figli a scuola. Fin dal primo giorno si notò che il soggetto non faceva visite prolungate di rappresentanza presso i clienti, ma piuttosto veloci. Solo in pochi casi, nello specifico presso una farmacia, si soffermava circa due ore. Questa situazione poco chiara, portò i nostri detective ad entrare presso la farmacia confondendosi tra i clienti, per documentare eventuali comportamenti del soggetto indagato, ma fin da subito la stessa non era visibile all'interno della farmacia. Si notava un'area privata non accessibile alla clientela, quindi presumibilmente la stessa poteva essere appartata per motivi di lavoro con il titolare della stessa farmacia. Questa situazione si proponeva quotidianamente, e per il tipo di attività svolta dalla signora, ciò non era "normale", quindi si decise di approfondire questo scenario. All'interno della farmacia erano presenti tre farmacisti, un soggetto maschile e due femminili. Nella ricostruzione dei primi giorni, quando la signora si recava presso la farmacia, si notava che dei tre dottori, si assentava sempre la titolare. Titolare con la quale si soffermava la nostra richiesta.
Al termine dell'attività emersero diversi elementi che misero in luce la situazione sentimentale e lavorativa della moglie. (1) la moglie lavorava all'interno della piccola provincia lombarda e di conseguenza non era veritiera la scusa delle distanze che causavano i ritardi serali al rientro dal lavoro. (2) le uscite serali non avvenivano con le amiche, ma con la farmacista. (3) la signora aveva instaurato un rapporto sentimentale con la farmacista con la quale era stata notata all'interno di una spa, in ingresso presso un motel ed appartata in auto in zone isolate. (4) diversi atteggiamenti di affettuosità notati in molteplici situazioni.
Grazie all'attività svolta, il marito procedette legalmente chiedendo il divorzio e pretendendo ciò che era un suo diritto secondo le normative vigenti.
bottom of page